Visualizzazioni totali
lunedì 24 novembre 2008
Piroscafo Ancona
Il recente recupero avvenuto in acque sconosciute da parte della Odissey Marine Exploration di Tampa, Florida, di un grosso quantitativo di monete spagnole trasportate direttamente negli USA ha causato da parte dei media e dei ricercatori di tutto il mondo lo scatenarsi di notizie che riguardano questa compagnia che da lungo tempo opera nel Mediterraneo avendo anche l'avvertenza di segnalare, per correttezza verso i propri investitori, quanti punti nave sono stati individuati e quanti potrebbero essere oggetto di indagini più approfondite.
Tra le molte notizie di questi giorni anche una in particolare messa online nel sito della emittente americana National Public Radio datata 18 maggio 2007. La notizia afferma che Odyssey sta cercando di ottenere diritti esclusivi su quello che si crede essere una nave di registro italiano affondata durante la Prima guerra mondiale nel mediterraena ad est della Sardegna. [Odyssey also is seeking exclusive rights to what is believed to be an Italian-registered passenger vessel that sank during World War I in the Mediterranean Sea east of Sardinia, and to another discovered in the Mediterranean about 100 miles west of Gibraltar.] Questa notizia girava in rete già da molto tempo ed era nota negli ambienti dei professionisti internazionali. Si tratta del piroscafo Ancona -8188 tonnellate, 482 x 58 piedi, velocità 16 nodi, armatore Italia Società di Navigazione a Vapore- Genova, - affondata il 7 novembre 1915 da un sottomarino austriaco al largo di Cap Carbonara, Cagliari. Proveniva da Napoli- Messina diretto a New York con emigranti. Le perdite assommarono a 206 persone. Il siluramento da parte dell'U-boat 38 del comandante Max Valentiner è ricordato perchè avvenne in maniera molto inusuale poichè il sommergibile pur essendo tedesco alzava bandiera austriaca (la Germania non aveva ancora dichiarato guerra). Questo accadimento ed altri successivi fecero sì che l'Italia dichiarasse infine guerra alla Germania. Il tragico evento dell'affondamento del piroscafo Ancona, avvenuto a poche miglia da Cagliari da parte del medesimo U-boat che ha affondato il Persia, è riportato dal Daily Mirror del 26 novembre 1915 con un titolo abbastanza accusatorio: Il crimine dell'Ancona. Il giornale è stato recuperato a bordo del relitto del Persia che si trova a 3600 metri di profondità in acque internazionali. L'Ancona aveva tra l'altro a bordo 12 barili di lingotti oro- si presume pagamenti tra banche -. Il relitto, situato in un'area ad est di Capo Carbonara - da informazioni ad una profondità di circa 400/500 metri - probabilmente entro acque nazionale, di proprietà della Italia Società di Navigazione [acquistata il 1 ottobre 1998 dalla d'Amico Compagnia di Navigazione- 6 agosto 2002 Italia di Navigazione S.p.A. acquistata dalla CP Ship] - è notissimo negli ambienti dei cercatori di tesori internazionali. Conferma della presenza del relitto e di tale interesse è venuta anche da compagnie di recupero inglesi che di recente hanno operato nel Mediterraneo centrale in acque internazionali. Le coordinate precise del naufragio sono rilevabili dal libro di bordo del sommergibile del comandate Valentine, disponibili presso gli archivi tedeschi di cui storici internazionali hanno già preso visione. Cronache dell'affondamento sono reperibili sul New York Times del 12 novembre 1915; sul Corriere della Sera 11/15 novembre 1915. Da voci non confermate si dice che il relitto sia già stato visitato negli anni novanta e che uno dei contenitori sia stato prelevato con qualche difficoltà
Iscriviti a:
Post (Atom)