(ANSA) - MADRID, 21 FEB - Il governo di Madrid ha inviato oggi due aerei militari Hercules negli Usa per riportare in Spagna le 595mila monete d'oro e d'argento ritrovate in fondo al mare al largo di Cadice dalla compagnia 'cerca-tesori' americana Odissey e trasferite ad Atlanta, dopo che la giustizia americana ne ha ordinato la settimana scorsa la restituzione alle autorita' iberiche.
Il 'tesoro', trovato nel 2007 nelle stive della Nuestra Senora de la Mercedes, una nave spagnola affondata due secoli fa, ha un valore valutato sui 380 milioni di euro circa. Il governo di Madrid ha vinto una lunga battaglia legale contro Odissey davanti al tribunale di Tampa, in Florida, che ha riconosciuto il diritto di proprieta' sulla nave e sul suo contenuto della Spagna. Il tesoro dovrebbe arrivare a Madrid venerdi. Con i due aerei militari la Spagna ha inviato negli Usa una delegazione di esperti e diversi agenti della Guardia Civil incaricati di garantire la sicurezza delle monete fino all' arrivo a Madrid.
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mercoledì 22 febbraio 2012
sabato 18 febbraio 2012
I cacciatori di tesori che trovano un Ufo
Cnn e HuffPo ci danno oggi la notizia del secolo. La storia di alcuni uomini alla ricerca di un tesoro, che lo hanno decisamente trovato, anche se non del genere a cui sono abituati. Questi cacciatori di tesori, infatti, si sono imbattuti in un enorme disco a 300 metri di profondità, nel cuore del Mar Baltico. Secondo i cacciatori di relitti, ce ne sarebbe inoltre un altro a breve distanza dal primo. Insomma, un tesoro l’hanno trovato ma non è tanto un ufo, quanto la pioggia di soldi che di solito scroscia quando si nomina questa parolina magica.
In mare i tesori dell'ammiraglio Nelson
ROMA - I tesori dell'ammiraglio Nelson sono stati ritrovati in fondo al mare al largo delle coste del Libano. A rinvenirli è stata un'equipe britannica guidata da Mark Ellyatt che li ha scovati all'interno della HMS Victoria, nave britannica naufragata nel 1893. Tra i beni reperiti anche una delle spade appartenute all'ammiraglio più celebre della storia della Gran Bretagna.
Il tesoro dell'eroe di Trafalgar sarebbe colato a picco insieme a 358 marinai a causa di un errore del vice ammiraglio George Tryon nel corso di una manovra per l'ancoraggio, durante la quale finì contro un'altra nave militare britannica. Proprio perchè Tryon era un grande ammiratore di Nelson possedeva e portava con sè sulla nave la collezione di cimeli nelsoniani.
Intanto, il Ministero della Difesa inglese, che ha la proprietà legale del relitto, ha contattato la squadra di esploratori e ha ordinato di lasciare a bordo tutti gli oggetti ritrovati e soprattutto di non toccare i beni appartenuti all'ammiraglio. Interesse verso il tesoro custodito nel relitto è stato espresso anche dalla Nelson Society.
Il tesoro dell'eroe di Trafalgar sarebbe colato a picco insieme a 358 marinai a causa di un errore del vice ammiraglio George Tryon nel corso di una manovra per l'ancoraggio, durante la quale finì contro un'altra nave militare britannica. Proprio perchè Tryon era un grande ammiratore di Nelson possedeva e portava con sè sulla nave la collezione di cimeli nelsoniani.
Intanto, il Ministero della Difesa inglese, che ha la proprietà legale del relitto, ha contattato la squadra di esploratori e ha ordinato di lasciare a bordo tutti gli oggetti ritrovati e soprattutto di non toccare i beni appartenuti all'ammiraglio. Interesse verso il tesoro custodito nel relitto è stato espresso anche dalla Nelson Society.
I tesori sommersi del concordia
GROSSETO / Quanto ci vorrà ancora perchè scatti la “caccia al tesoro” a bordo del Concordia? La nave naufragata a pochi metri dalla costa dell’Isolo del Giglio il 13 gennaio scorso è al momento sotto costante controllo, ma nei prossimi mesi si potrebbe scatenare una vera e propria corsa al recupero dei beni rimasti a bordo della nave, e con lei affondati.
I passeggeri, nella loro fuga, hanno chiaramente lasciato numerosi oggetti a bordo, gioielli, vestiti, denaro, che risultano ancora di loro proprietà, ma che saranno molto difficili da recuperare e restituire.
Al momento non è possibile, per i non addetti ai lavori, avvicinarsi a meno di un miglio nautico dal relitto.
Fino a quando ci saranno corpi nella nave, e carburante a bordo, forse nessuno si avvicinerà, ma successivamente si teme una corsa al recupero di beni e preziosi.
Anche la mafia ha squadre sottomarine specializzate nella ricerca dei relitti.
I passeggeri, nella loro fuga, hanno chiaramente lasciato numerosi oggetti a bordo, gioielli, vestiti, denaro, che risultano ancora di loro proprietà, ma che saranno molto difficili da recuperare e restituire.
Al momento non è possibile, per i non addetti ai lavori, avvicinarsi a meno di un miglio nautico dal relitto.
Fino a quando ci saranno corpi nella nave, e carburante a bordo, forse nessuno si avvicinerà, ma successivamente si teme una corsa al recupero di beni e preziosi.
Anche la mafia ha squadre sottomarine specializzate nella ricerca dei relitti.
giovedì 16 febbraio 2012
Sovereign Hill, una Città dell’Oro del 19esimo Secolo
Si può ricostruire una città dell’oro del 19esimo secolo? Ebbene sì, è possibile. In Australia, vicino a Melbourne, a Sovereign Hill, è stata ricostruita Ballarat la città della corsa all’oro, museo all’aria aperta ricreato su 25 ettari di campi.
L’ambientazione è ferma al 1851, quando John Dunlop e James Regan portarono alla luce pochi grammi d’oro a Poverty Point in Ballarat. Da allora, misero in moto uno dei più grandi movimenti della caccia all’oro in Australia. In molti vennero da fuori: c’è chi lasciò la propria nave per imbarcarsi in questa avventura, padri che lasciarono la propria famiglia e che iniziarono a scavare alla ricerca dell’oro, ma anche intere famiglie che si misero in viaggio per raggiungere i campi dell’oro… persone provenienti da più di 20 paesi in tutto il mondo si precipitarono verso queste miniere. Oggi, chiunque può risalire alle origini della corsa all’oro per visitare il museo e le sue miniere.
Ballarat in lingua aborigena significa “luogo di riposo o di campeggio“. Oggi i suoi ampi viali fiancheggiati da olmi e dalle grandi costruzioni in mattoni e pietra blu, ricordano ai visitatori della sua storia gloriosa. Ballarat era una fiorente cittadina del 19esimo secolo. All’epoca, si raggiunsero i 1.000 cercatori d’oro in due anni e nel 1853 la storia racconta che si arrivarono a pesare più di 9.926 chilogrammi d’oro inviati a Melbourne.
La strada principale era il centro propulsore ed inebriante della febbre dell’oro e della città. I negozi vendevano lecca lecca, liquirizia, dolcetti, senape e marmellate. C’erano briglie, speroni, selle, colture agricole, cappelli in pelle e portafogli. C’era un fabbro che faceva articoli in ferro, ma anche un farmacista che vendeva prodotti esotici e molto altro ancora, come saponi artigianali, polveri misteriose e infusi di erbe.
È stato ricreato tutto alla perfezione. Ad oggi però c’è anche il negozio Ballarat Times, dove è possibile farsi fare dei manifesti “Wanted” personalizzati, ma anche locandine e comunicazioni private. :)
Per i bambini piccoli invece, c’è Red Hilly Gully Creek, un’area circondata da tende per minatori, dove si può strillare: “Evviva, siamo ricchi!“. A Sovereign Hill c’è la possibilità di mettersi a cercare un po’ di oro. Il tutto è organizzato dai gestori del museo, che vogliono rendere ancora più vero il percorso legato all’oro. Altra attività interessante è il ‘Gold Pour‘, uno spettacolo molto carino dove un maestro fabbro mostra come l’oro viene trasformato in un lingotto scintillante. Con lo slancio di un mago immerge l’oro in una vasca di acqua fredda e urla: “Signore e Signori, questo è il 99,9% di oro puro.”
Passeggiando per Sovereign Hill, si impara a conoscere quella che fu la vita dei minatori di Ballarat. La loro vita si intreccia con il metallo giallo, si narrano storie di avidità, di gioco d’azzardo, di povertà e di violenza. Molti minatori diventarono ricchi, ma morirono anche presto a causa degli incidenti in miniera o di malattie polmonari.
La giornata a Sovereign Hill termina guardando Blood on the Southern Cross, uno spettacolo di luci con audio notturno che ricorda la famosa ribellione Eureka, nella quale i minatori si ribellarono contro la repressione e iniziarono a gettare le basi per la democrazia. Infine prendono la scena i soldati dal cappotto rosso che seguono un corteo cerimoniale, scortando l’oro dai caveau delle banche a Melbourne.
Non capita spesso di poter viaggiare nel tempo. Se riuscite ad andare in Australia, fate un salto a Sovereign Hill per farvi trasportare in un’altra epoca, in quella del 1851 a Ballarat.
L’ambientazione è ferma al 1851, quando John Dunlop e James Regan portarono alla luce pochi grammi d’oro a Poverty Point in Ballarat. Da allora, misero in moto uno dei più grandi movimenti della caccia all’oro in Australia. In molti vennero da fuori: c’è chi lasciò la propria nave per imbarcarsi in questa avventura, padri che lasciarono la propria famiglia e che iniziarono a scavare alla ricerca dell’oro, ma anche intere famiglie che si misero in viaggio per raggiungere i campi dell’oro… persone provenienti da più di 20 paesi in tutto il mondo si precipitarono verso queste miniere. Oggi, chiunque può risalire alle origini della corsa all’oro per visitare il museo e le sue miniere.
Ballarat in lingua aborigena significa “luogo di riposo o di campeggio“. Oggi i suoi ampi viali fiancheggiati da olmi e dalle grandi costruzioni in mattoni e pietra blu, ricordano ai visitatori della sua storia gloriosa. Ballarat era una fiorente cittadina del 19esimo secolo. All’epoca, si raggiunsero i 1.000 cercatori d’oro in due anni e nel 1853 la storia racconta che si arrivarono a pesare più di 9.926 chilogrammi d’oro inviati a Melbourne.
La strada principale era il centro propulsore ed inebriante della febbre dell’oro e della città. I negozi vendevano lecca lecca, liquirizia, dolcetti, senape e marmellate. C’erano briglie, speroni, selle, colture agricole, cappelli in pelle e portafogli. C’era un fabbro che faceva articoli in ferro, ma anche un farmacista che vendeva prodotti esotici e molto altro ancora, come saponi artigianali, polveri misteriose e infusi di erbe.
È stato ricreato tutto alla perfezione. Ad oggi però c’è anche il negozio Ballarat Times, dove è possibile farsi fare dei manifesti “Wanted” personalizzati, ma anche locandine e comunicazioni private. :)
Per i bambini piccoli invece, c’è Red Hilly Gully Creek, un’area circondata da tende per minatori, dove si può strillare: “Evviva, siamo ricchi!“. A Sovereign Hill c’è la possibilità di mettersi a cercare un po’ di oro. Il tutto è organizzato dai gestori del museo, che vogliono rendere ancora più vero il percorso legato all’oro. Altra attività interessante è il ‘Gold Pour‘, uno spettacolo molto carino dove un maestro fabbro mostra come l’oro viene trasformato in un lingotto scintillante. Con lo slancio di un mago immerge l’oro in una vasca di acqua fredda e urla: “Signore e Signori, questo è il 99,9% di oro puro.”
Passeggiando per Sovereign Hill, si impara a conoscere quella che fu la vita dei minatori di Ballarat. La loro vita si intreccia con il metallo giallo, si narrano storie di avidità, di gioco d’azzardo, di povertà e di violenza. Molti minatori diventarono ricchi, ma morirono anche presto a causa degli incidenti in miniera o di malattie polmonari.
La giornata a Sovereign Hill termina guardando Blood on the Southern Cross, uno spettacolo di luci con audio notturno che ricorda la famosa ribellione Eureka, nella quale i minatori si ribellarono contro la repressione e iniziarono a gettare le basi per la democrazia. Infine prendono la scena i soldati dal cappotto rosso che seguono un corteo cerimoniale, scortando l’oro dai caveau delle banche a Melbourne.
Non capita spesso di poter viaggiare nel tempo. Se riuscite ad andare in Australia, fate un salto a Sovereign Hill per farvi trasportare in un’altra epoca, in quella del 1851 a Ballarat.
venerdì 3 febbraio 2012
ORO DAL RELITTO PER 500MILIONI DI DOLLARI RESTITUITO ALLA SPAGNA
La Spagna ha ottenuto una vittoria importante nella sua lunga battaglia legale contro una società di recupero di relitti in altura, con sede in Florida, con i diritti al rimborso di monete in argento e oro per un valore stimato di 500 milioni di dollari.
Il tesoro è stato recuperato nel 2007 da una nave del XIX secolo affondata al largo della costa spagnola.
L'undicesima Corte d'Appello di Atlanta ha respinto il ricorso presentato dalla società americana, Odyssey Marine Exploration, e i funzionari spagnoli hanno detto che ora si aspettano che le monete - quasi 600.000 - arrivino in Spagna al più presto.
"Con la sentenza della corte d'appello, il processo comincia a restituire tutte le monete prese illegalmente" dalla nave affondata, il Ministero della Cultura spagnolo ha detto in un comunicato.
Odyssey, che può ancora appellarsi alla Corte Suprema degli Stati Uniti, ha detto in un comunicato: "Attualmente, nessun ordine finale è stato rilasciato nel caso e sarebbe prematuro esprimersi in questo momento."
La battaglia è iniziata dopo che Odyssey aveva annunciato nel 2007 di aver trovato il tesoro sommerso. Ben presto rivendicò le monete, le raccolse e le pose in cusodia negli Stati Uniti.
La Spagna subito presentò una denuncia presso un tribunale federale di Tampa, Florida, rivendicando il tesoro.
La Spagna dice il tesoro proveniva dalla nave spagnola Nuestra Senora de las Mercedes, che fu stata affondata in una battaglia navale del XIX secolo.
La compagnia della Florida Odyssey Marine Exploration dice che le monete, che pesano più di 17 tonnellate e sono valutate fino a $ 500 milioni, sono loro di diritto ai sensi del diritto internazionale.
Nel 2007, Odyssey portò per via aerea le monete da Gibilterra in Florida, dove sono custodite dalla società in un luogo "segreto, riservato".
LA Spagna dice CHE Odyssey ha saccheggiato la tomba di una nave battente bandiera spagnola, ma Odyssey dice che non c'erano segni di un naufragio presso il sito.
La Spagna dice la sua nave da guerra Nuestra Senora de las Mercedes stava trasportando le monete. La Mercedes, una fregata da 34 cannoni, lasciò il Perù nel 1804 e attraversava l'Atlantico a un giorno di navigazione dalla Spagna, quando le navi inglesi attaccarono la flotta spagnola.
Nella successiva battaglia di Capo Santa Maria, a sud del Portogallo, la Mercedes esplosa dopo essere stato colpito nella sua rivista potere, secondo l 'ordinamento del governo spagnolo alla corte della Florida.
La corte federale di Tampa nel 2009, ha deliberato in favore della rivendicazione della Spagna al tesoro, ma Odyssey ha preso il caso alla corte d'appello federale di Atlanta, che ha stabilito lo scorso settembre per sostenere la sentenza del tribunale di grado inferiore.
Alla fine di quel 53 pagine della sentenza, il giudice d'appello a tre panel ha scritto: "Per le ragioni che precedono, il tribunale distrettuale non ha commesso alcun errore quando Odyssey ha ordinato di liberare i" punti recuperati alla custodia di Spagna, secondo una copia dell'ordine visto dalla CNN.
Da allora, Odyssey ha presentato varie mozioni alla corte d'appello di rovesciare o ritardare la sentenza, ha dichiarato James Goold, un avvocato di Washington, DC, che rappresenta la Spagna nel caso.
Ma Martedì, la corte d'appello ha negato un ricorso della Odyssey. Sembra che l'unico eventuale ricorso di Odyssey adesso ammissibile sarebbe alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Tale giudice si impegna a sentire solo una piccola parte dei casi presentati.
La corte d'appello prevede di inviare il caso nei prossimi giorni torna alla corte federale di Tampa, che metterà a punto e dovrà vigilare sulle procedure per l'invio delle monete.
Il Ministro della Cultura spagnolo, Jose Ignaico Wert, ha detto alla CNN il Mercoledì a Madrid che il caso non è mai stata veramente una questione di soldi.
"Non abbiamo intenzione di utilizzare questo denaro per scopi diversi da esposizione artistica, ma questo è qualcosa che arricchisce il nostro materiale, patrimonio artistico e deve essere apprezzato in quanto tale", Wert ha detto in un'intervista.
Ha detto che le monete saranno esposti in musei spagnoli.
Il Perù ha anche seguito questo caso. L'argento e l'oro erano provenienti dall'America Latina, quando il Perù era una colonia spagnola.
"Formalmente, non hanno preteso nulla, ma siamo completamente aperti a considerare la possibilità di distribuire una parte del tesoro anche tra i musei dell'America Latina", Wert ha detto.
Il tesoro comprende un grande scrigno di monete, che include leggendari "pezzi da otto, " alcuni coniati nel 1803 a Lima, in Perù.
Il tesoro ha già attraversato l'oceano Atlantico due volte - in nave nel 1804 e poi in aereo nella direzione opposta pochi anni fa. I funzionari spagnoli sperano che possa finalmente arrivare ora per la prima volta sulla terraferma spagnola.
fonte:antikitera.com
Il tesoro è stato recuperato nel 2007 da una nave del XIX secolo affondata al largo della costa spagnola.
L'undicesima Corte d'Appello di Atlanta ha respinto il ricorso presentato dalla società americana, Odyssey Marine Exploration, e i funzionari spagnoli hanno detto che ora si aspettano che le monete - quasi 600.000 - arrivino in Spagna al più presto.
"Con la sentenza della corte d'appello, il processo comincia a restituire tutte le monete prese illegalmente" dalla nave affondata, il Ministero della Cultura spagnolo ha detto in un comunicato.
Odyssey, che può ancora appellarsi alla Corte Suprema degli Stati Uniti, ha detto in un comunicato: "Attualmente, nessun ordine finale è stato rilasciato nel caso e sarebbe prematuro esprimersi in questo momento."
La battaglia è iniziata dopo che Odyssey aveva annunciato nel 2007 di aver trovato il tesoro sommerso. Ben presto rivendicò le monete, le raccolse e le pose in cusodia negli Stati Uniti.
La Spagna subito presentò una denuncia presso un tribunale federale di Tampa, Florida, rivendicando il tesoro.
La Spagna dice il tesoro proveniva dalla nave spagnola Nuestra Senora de las Mercedes, che fu stata affondata in una battaglia navale del XIX secolo.
La compagnia della Florida Odyssey Marine Exploration dice che le monete, che pesano più di 17 tonnellate e sono valutate fino a $ 500 milioni, sono loro di diritto ai sensi del diritto internazionale.
Nel 2007, Odyssey portò per via aerea le monete da Gibilterra in Florida, dove sono custodite dalla società in un luogo "segreto, riservato".
LA Spagna dice CHE Odyssey ha saccheggiato la tomba di una nave battente bandiera spagnola, ma Odyssey dice che non c'erano segni di un naufragio presso il sito.
La Spagna dice la sua nave da guerra Nuestra Senora de las Mercedes stava trasportando le monete. La Mercedes, una fregata da 34 cannoni, lasciò il Perù nel 1804 e attraversava l'Atlantico a un giorno di navigazione dalla Spagna, quando le navi inglesi attaccarono la flotta spagnola.
Nella successiva battaglia di Capo Santa Maria, a sud del Portogallo, la Mercedes esplosa dopo essere stato colpito nella sua rivista potere, secondo l 'ordinamento del governo spagnolo alla corte della Florida.
La corte federale di Tampa nel 2009, ha deliberato in favore della rivendicazione della Spagna al tesoro, ma Odyssey ha preso il caso alla corte d'appello federale di Atlanta, che ha stabilito lo scorso settembre per sostenere la sentenza del tribunale di grado inferiore.
Alla fine di quel 53 pagine della sentenza, il giudice d'appello a tre panel ha scritto: "Per le ragioni che precedono, il tribunale distrettuale non ha commesso alcun errore quando Odyssey ha ordinato di liberare i" punti recuperati alla custodia di Spagna, secondo una copia dell'ordine visto dalla CNN.
Da allora, Odyssey ha presentato varie mozioni alla corte d'appello di rovesciare o ritardare la sentenza, ha dichiarato James Goold, un avvocato di Washington, DC, che rappresenta la Spagna nel caso.
Ma Martedì, la corte d'appello ha negato un ricorso della Odyssey. Sembra che l'unico eventuale ricorso di Odyssey adesso ammissibile sarebbe alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Tale giudice si impegna a sentire solo una piccola parte dei casi presentati.
La corte d'appello prevede di inviare il caso nei prossimi giorni torna alla corte federale di Tampa, che metterà a punto e dovrà vigilare sulle procedure per l'invio delle monete.
Il Ministro della Cultura spagnolo, Jose Ignaico Wert, ha detto alla CNN il Mercoledì a Madrid che il caso non è mai stata veramente una questione di soldi.
"Non abbiamo intenzione di utilizzare questo denaro per scopi diversi da esposizione artistica, ma questo è qualcosa che arricchisce il nostro materiale, patrimonio artistico e deve essere apprezzato in quanto tale", Wert ha detto in un'intervista.
Ha detto che le monete saranno esposti in musei spagnoli.
Il Perù ha anche seguito questo caso. L'argento e l'oro erano provenienti dall'America Latina, quando il Perù era una colonia spagnola.
"Formalmente, non hanno preteso nulla, ma siamo completamente aperti a considerare la possibilità di distribuire una parte del tesoro anche tra i musei dell'America Latina", Wert ha detto.
Il tesoro comprende un grande scrigno di monete, che include leggendari "pezzi da otto, " alcuni coniati nel 1803 a Lima, in Perù.
Il tesoro ha già attraversato l'oceano Atlantico due volte - in nave nel 1804 e poi in aereo nella direzione opposta pochi anni fa. I funzionari spagnoli sperano che possa finalmente arrivare ora per la prima volta sulla terraferma spagnola.
fonte:antikitera.com
Trovata una nave piena di platino
Il ricercatore di tesori statunitense Greg Brooks ha annunciato di aver trovato il relitto del battello Port Nicholson, una nave commerciale britannica affondata con un carico di lingotti di platino provenienti dall’Unione Sovietica e del valore di oltre tre miliardi di dollari.
Il bastimento Port Nicholson era diretto a New York con il carico di platino, ma venne affondato da un sottomarino tedesco nel 1942 lungo le coste della penisola di Cape Cod, a nord-est degli Stati Uniti.
Greg Brooks dice di aver scoperto Port Nicholson nel 2008, ma non voleva comunicare pubblicamente la scoperta prima di aver formalizzato legalmente i suoi diritti sul recupero del carico. “Ho intenzione di trovare questo carico anche se dovesse significare che sarò costretto a portare in superficie l’intera nave” ha dichiarato Greg Brooks, aggiungendo che la nave in questo momento si trova a più di 213 metri di profondità e a 50 miglia marine dalle rive di Cape Cod.
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