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venerdì 28 dicembre 2012
venerdì 21 dicembre 2012
Trovati altri reperti a Staffordshire Hoard
Circa 90 nuovi pezzi d'oro e d'argento, sono stati rinvenuti nel campo in cui è stato trovato il tesoro di Staffordshire ciarca tre anni fa.
Le nuove scoperte, fatte nelle ultime settimane, vicino a Lichfield, comprende ciò che è pensato per essere una parte di un casco e un oggetto a forma di aquila.
Parlando ad una conferenza stampa a Stoke-on-Trent,l'archeologo Philip Atkins ha confermato che molti dei pezzi pesano meno di un grammo.
Atkins ha dichiarato: "L'aratura del campo stesso ha portato alla luce un piccolo numero di altri reperti d'oro e d'argento.
"Anche se è troppo presto per dire esattamente quello che sono, o quanti anni hanno, sono certamente interessanti reperti."
Il tesoro di Staffordshire Hoard, trovato da un detectorista nel luglio 2009, si pensa che risalga al VII secolo ed è composto di 3.900 pezzi di metalli preziosi e leghe di rame.
Con un valore di circa 3,3 milioni di sterline , i reperti originali da allora sono stati visti da più di un milione di persone, in mostra in 15 sedi, tra cui un museo negli Stati Uniti.
La collezione, risalente al regno di Mercia, è andato in mostra dopo una campagna di raccolta fondi che ha attirato donazioni pubbliche di più di £ 900.000, oltre a contributi di consiglio comunale di Birmingham e le autorità locali nello Staffordshire.
Stephen Dean, l'archeologo principale per Staffordshire, ha detto che le ultime scoperte sono state fatte durante due fasi di ricerca che ha avuto inizio il 19 novembre.
Detectoristi esperti con esperienza di esaminare campi di battaglia storici tra cui Bosworth e Hastings sono stati coinvolti nel progetto.
giovedì 20 dicembre 2012
Immenso tesoro nelle stanze segrete di un tempio
Riporto un vecchia notizia del 05.07.2011
Ci sono volte in cui la realtà riesce a superare la fantasia. Certamente è successo la scorsa settimana nel tempio indù di Thiruvananthapuram (capitale dello stato di Kerala), in India. Un gruppo di sette archeologi stava esaminando i sotterranei dell'antico tempio Sri Padamanabhaswamy quando ha scoperto un passaggio che conduceva ad alcune stanze segrete.
Una volta entrati, i ricercatori si sono trovati di fronte a un tesoro di immense dimensioni: sacchi di diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri, perle e migliaia di monete d'oro e d'argento. Il valore dell'incredibile fortuna è stato stimato aggirarsi intorno ai 900 milioni di rupie indiane (circa 14 miliardi di euro). Le autorità, però, non hanno ancora confermato la stima.
Il tesoro, come racconta The Times of India, era custodito nei sei sotterranei della cappella reale degli antichi sovrani dello stato. Le monete d'oro risalirebbero al periodo della Compagnia delle Indie, mentre un'altra parte del tesoro sembrerebbe essere composta dalle offerte votive che nel corso dei secoli i fedeli hanno donato a Vishnu, la divinità indù a cui è dedicato il tempio. Il resto delle ricchezze potrebbe derivare dal commercio di avorio, spezie e legno.
Attualmente il tempio è gestito da una fondazione legata alla famiglia dei maharaja che governano il territorio. Dopo una sentenza della Corte Suprema, l'ente aveva formato una spedizione di ricerca per riportare alla luce i beni custoditi nell'edificio religioso. Nessuno, però, si sarebbe mai aspettato di trovarsi davanti a una scena degna di un film di Indiana Jones e di scoprire quella che è stata già definita «la madre di tutti i tesori».
«Custodiremo gelosamente la scoperta», hanno dichiarato le autorità indiane. «Un centinaio di uomini armati sorveglierà il tempio e metteremo in atto tutte le misure necessarie per assicurare la sicurezza del luogo sacro in accordo con la famiglia dei maharaja. Il tesoro ha un significato storico e religioso e resterà custodito dov'è stato trovato».
C'è già chi sottolinea, però, che una tale cifra potrebbe risanare l'intero debito pubblico dello stato di Kerala.
Fonte Style.it Articolo di Flavia Parini
martedì 18 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
Trovate in svezia piu' di 1000 monete d'argento
Gli archeologi hanno scoperto più di 1.000 monete d'argento risalenti al 1600 in un campo nel sud della Svezia, monete che sono state sepolto da ricchi contadini preoccupato durante la guerra di Scania.
"E' davvero straordinario,"ha detto Bo Friman, archeologo svedese della National Heritage Board.
Con l'aiuto di metal detector e pale, gli archeologi a Helsingborg hanno recuperato piu di 1.150 monete d'argento.
Friman e un collega stavano svolgendo ricerche archeologiche nel sito di un antico insediamento, Todarp.
lunedì 10 dicembre 2012
Spagna espelle nave Usa in cerca di tesori sul fondo
MADRID, SPAGNA – La Marina spagnola ha allontanato dalle acque territoriali del Paese una nave di proprieta’ di una societa’ americana battente bandiera panamense impegnata, secondo quanto hanno accertato dopo una ispezione a bordo le autorita’, nella ricerca di relitti nel Mediterraneo carichi di oggetti preziosi.
”La motovedetta ‘Infanta Cristina’ ha espulso dalle acque nazionali del Mare di Alboran (tra le coste mediterranee della Spagna e del Marocco) ndr) una nave commerciale sospettata di essere alla ricerca di relitti di imbarcazioni”, ha reso noto la Marina in un comunicato.
La Marina spagnola monitorava da ottobre le attivita’ della nave, e ritiene che fosse impegnata in attivita’ di ”esplorazione, indagine o localizzazione del patrimonio culturale sottomarino sul fondale continentale spagnolo”.
Quest’anno, dopo una battaglia legale durata anni, la societa’ americana Odyssey ha restituito alla Spagna un tesoro recuperato da relitti che includeva oltre 500 mila oggetti d’argento e centinaia di oggetti d’oro. Un portavoce della Marina ha spiegato comunque che la Odyssey non e’ la proprietaria della nave espulsa ieri.
Lo scorso febbraio due aerei carichi di oggetti preziosi per un valore di 500 milioni di dollari recuperati dalla fregata spagnola del diciannovesimo secolo Nuestra Senora de la Mercede sono giunti a Madrid dopo che la Spagna ha vinto una battaglia legale, durata cinque anni per il loro possesso, contro una azienda americana specializzata nella ricerca di tesori sepolti in mare.
Trovato un tesoro in una stanza segreta
Un vero e proprio tesoro è stato scoperto in una stanza segreta nascosta sotto terra a Christchurch per almeno un secolo.
Gli archeologi hanno scoperto una piccola stanza sotterranea nelle fondamenta di un blocco uffici demoliti nel 1970 nel centro della città.
Quando la stanza segreta è stata aperta nel mese di marzo, sono stati rinvenuti tesori rimasti sepolti dal 1600, tra cui un orologio da signore, una spilla, pentole, posate, bottiglie e manufatti di provenienza Cinese.
Questo ritrovamento è stato effettuato grazie ai lavori della metropolitana che passerà in questa zona.
Scavando sotto le fondamento dell'edificio per uffici già demolito è saltata fuori una stanza di cui nessuno conosceva l'esistenza.
"Era pieno zeppo di artefatti. Era piuttosto incredibile. C'era un piccolo orologio da tasca wee. Che è abbastanza raro trovare."
Watson (direttore della metropolitana) ha detto che era chiaro come la stanza sotterranea fosse stata lasciata così per tanto tempo. "L'unica cosa che riuscivo a pensare era la casa originale che deve essere stata ripulita e tutti gli oggetti gettati in un seminterrato, sepolti e dimenticati."
Sono emersi in totale 1.600 reperti nascosti in una cantina in mattoni di circa quattro metri di lunghezza e quasi tre metri di larghezza.
Il piano seminterrato sarebbe stato in una casa costruita dopo il 1877 e demolito nel 1916.Fonte Antikitera
venerdì 7 dicembre 2012
mercoledì 5 dicembre 2012
martedì 4 dicembre 2012
Tesoro Odissey Spagna: il Museo di Archeologia Subacquea di Cartagena esporrà la collezione
Il Museo di Archeologia Subacquea di Cartagena custodirà la collezione: 574.553 monete d'oro e d'argento
La lunga battaglia per il tesoro della fregata "Nuestra Señora de las Mercedes", estratto, il 29 febbraio (dopo un lungo contenzioso con gli USA), dal fondo del mare dalla società Odissey, specializzata nel recupero di relitti ed antichi tesori, è arrivata al capolinea.
Il Ministero dell'Educazione e della Cultura ha infatti annunciato, attraverso le parole del Direttore Generale per le Belle Arti e dei Beni Culturali, Jesús Prieto, che la collezione, pretesa da una trentina di istituzioni culturali spagnole e latinoamericane, sarà accolta, prima della fine dell'anno, dal Museo di Archeologia Subaquea di Cartagena (ARQUA).
Il tesoro è composto principalmente da 14,5 tonnellate di monete d'oro e argento. In totale 574.553 pezzi, la maggior parte di questi nuovi di zecca al momento dell'inabissamento della fregata nel 1804 di fronte alle coste dell'Algarve.
venerdì 30 novembre 2012
martedì 27 novembre 2012
Sotto il pavimento trovano un tesoro
2 tecnici trovano un tesoro mentre stanno installando un impianto di riscaldamento in una casa a Sacramento, California.
Sotto il pavimento, hanno scoperto vasetti riempito fino al bordo d'oro. 12 vasetti in totale per un valore stimato di 300.000 dollari.
Nessuno sa la provenienza della polvere d'oro , come sia finito sotto il pavimento o chi lo ha nascosto lì.
Dell'installazione se ne occupata la società Clarke & Rush, non è la prima volta che i suoi tecnici trovare l'oro durante l'installazione di sistemi HVAC.
Nel 1980 alcuni dei tecnici della società ha trovato monete d'oro nascosti nelle pareti, mentre stavano installando dei condizionatore d'aria in una casa.
I gioioelli del Titanic in mostra ad Atlanta
La straordinaria collezione di gioielli contenuta in una una borsa di pelle recuperata nel 1987 nella stiva del transatlantico affondato nell'aprile del 1912 sarà messa in mostra itinerante. Tra gli oggetti esposti anelli con diamanti, spille, collane, gemelli e un orologio da tasca d'oro. Prima tappa alla Atlantic Station gallery di Atlanta, Georgia, dove i gioielli saranno esposti per due mesi. In seguito la mostra si sposterà a Orlando, Florida, e Las Vegas, Nevada
Trovato un antico sigillo di un vescovo
Un sigillo di un Vescovo del 14 ° secolo è sato scoperto da appassionati metal detector è in mostra al Museo di Manx.
Il sigillo d'argento, che è stato scoperto da Andy Falconer, è descritto dagli storici a Manx National Heritage (MNH) come "incredibilmente importante".
La scoperta è stata fatta in un campo nel nord dell'isola nel mese di febbraio.
Falconer ha detto: "Ho trovato qualche moneta nel corso degli anni, ma questo è di gran lunga la mia scoperta più importante.
Il sigillo è circa tre centimetri di lunghezza, in argento, e mostra due figure sedute rivolto verso l'esterno e un terzo inginocchiato in preghiera.
Intorno al bordo vi è una scritta in latino, che si traduce come "Lasciate che le preghiere a Dio di Germano e Patrizio ci aiutano".
martedì 20 novembre 2012
I piu' grandi tesori della storia:Il tesoro di Hoxne
Di Caterina Visco:
Peter Whatling non riusciva a trovare il suo martello da nessuna parte. Di sicuro, in casa non c’era. Peter era quasi convinto di averlo perso mentre lavorava nei campi, ma per ritrovarlo sarebbe stato necessario il cerca-metalli del suo amico Eric Lawes. Per fortuna Eric non si fece pregare, e la mattina del 16 novembre 1992 i due cominciarono a perlustrare palmo a palmo il terreno coltivato che si trovava a un paio di chilometri a Sud del villaggio di Hoxne nel Suffolk (Gran Bretagna). Non ci volle molto perché il dispositivo segnalasse di aver trovato qualcosa; tuttavia, quando i due cominciarono a scavare, non trovarono il martello, ma monete d’oro, cucchiai d’argento e gioielli dentro una scatola di rovere. Avevano trovato un tesoro, quello che da allora in poi sarebbe stato chiamato Hoxne Hoard, il tesoro di Hoxne.
Dopo aver estratto una manciata di reperti, Whatling e Lawes decisero di non procedere oltre con lo scavo, ma di avvertire immediatamente il padrone del terreno (Peter era solo un affittuario), la polizia e la Suffolk Archaelogy Society. La scelta di lasciare intatta la scena del crimine fu molto apprezzata da Jude Plouviez e dal suo team di archeologi del Suffolk County Council Archaeology Service, perché permise loro di procedere allo scavo in modo scientifico e raccogliere numerose informazioni a partire dal contenitore del tesoro e dalla posizione dei reperti nella scatola.
Gli archeologi, infatti, osservarono che ogni pezzo del tesoro era accuratamente riposto dentro lo scrigno di rovere: circa cento mestoli e cucchiai d’argento uno dentro l’altro, migliaia di monete divise per tipo (oro, argento, bronzo) in cassette più piccole o in sacchetti di stoffa, cosi come i gioielli (una trentina in tutto). Oltre a queste cose vi erano anche alcuni utensili da toletta, bricchi e vasi d’argento e quattro pepaiole sempre d’argento, tutto risalente al IV- V secolo d.C. La mancanza di alcuni oggetti, come altre posate o vassoi, portò però gli archeologi a ipotizzare che quella ritrovata fosse solo una parte del patrimonio di una famiglia ricca, nascosta probabilmente con l’intento di recuperarla in un secondo momento.
L’intero tesoro, sebbene si tratti del più grande di età tardo-romana mai rinvenuto in Gran Bretagna (e della più grande collezione di monete in oro e argento risalente a quell’epoca), venne recuperato in un solo giorno e immediatamente trasportato nei laboratori del British Museum. Qui è conservato ancora oggi, e alcuni dei pezzi più pregiati sono parte dell’esposizione permanente, insieme al martello di Peter che gli archeologi ritrovarono nei giorni successivi. In quanto scopritore del tesoro, Lawes ricevette un premio in denaro corrispondente al suo valore: 1,75 milioni di sterline (oltre due milioni di euro), che divise a metà con Whelling. Niente toccò invece al proprietario del terreno; il fatto sembrò talmente ingiusto che dopo poco tempo la legge britannica in materia di ritrovamenti cambiò: oggi la ricompensa spetta in egual misura a chi li ritrova e a chi possiede il terreno nel quale sono nascosti i tesori.
venerdì 16 novembre 2012
Trovata in un cassetto una rara moneta d'oro
Una donna che che ha rovistato un vestito del marito dentro un cassetto è stupefatta di trovarvi all'interno di una vecchia moneta del valore di £ 150.000.
La vedova non aveva idea che suo marito aveva il pezzo d'oro messo da parte tra i suoi vestiti.
Ha solo capito il suo vero valore, quando un esperto la identificata come una moneta "perduto" di oro sequestrati dagli inglesi da una nave del tesoro spagnolo nel 1702.
La Zecca Reale ha coniato circa 20 di queste monete "Vigo" monete, dal nome della Baia di Vigo nel nord della Spagna, dove la battaglia navale ha avuto luogo. Le monete mostrano Queen Anne da un lato e il pre-unione stemma dall'altro.
Solo 15 di loro in tutto il mondo sono posseduti da collezionistri privati.
Il defunto marito della donna si pensa di avere ereditato la rara moneta come ha dimostrato di non avere alcun interesse per la raccolta di monete.
La vedova sta vendendo il pezzo attraverso case d'asta locali Gorringes il 6 dicembre.
Ha una stima pre-vendita tra £ 80.000 a £ 120.000, ma è probabile che possa valere intorno alle 150.000 sterline.
Trovato un anello Mediovale
Un cacciatore di tesori spera di aver scoperto un piccolo pezzo di storia con quello che ritiene essere un anello medievale,trovato nel Northumberland.
Il Metall detectorist Jason Parkin trascorre i fine settimana perlustrando la campagna per trovare oggetti persi sepolto da secoli.
E spera di aver trovato un pezzo significativo dopo aver scoperto un anello d'oro inciso in un campo vicino a Alnwick nel fine settimana.
Jason, 42 anni, postino, ha detto: "Ho ricevuto un segnale e ho scavato giù con la cazzuola circa quattro centimetri e tirato su una macchia di terra poi ho visto l'oro scintillante e sapevo che era un anello.
"L'ho ripulito e c'e' un fiore inciso su di esso e una scritta di quello che sembra francese.
"Penso che sia del 1400 e si è avuto modo di essere appartenuto a qualcuno dalla nobiltà. La posizione che ho trovato che era tra due castelli quindi penso che potrebbe essere venuto da qualcuno che vive lì.
"Sono al settimo cielo. Per avere trovato qualcosa che è stato perso per centinaia di anni e di essere la prima persona a vederlo, è incredibile. "
martedì 13 novembre 2012
Documentari su ricerche di tesori
Segnalo,anche se penso che molti di voi li hanno gia visti delle serie di documetari,in onda su vari canali sia digitali terresti che satellitari partiamo da Mud Men (Tesori nel fango)
Segue Gold Rush
American Digger
Segue Gold Rush
American Digger
Trovati dagli archeologi in Bulgaria tesori dei traci
Antichi tesori traci risalente al tempo di Alessandro Magno sono stati rinvenuti in tombe gli archeologi ritengono che i manufatti potrebbero essere legati alla famiglia del re macedone.
La scoperta è stata fatta nella più grande rete di tombe trace nel nord della Bulgaria incluso bardature di cavalli, una tiara con motivi di animali, quattro bracciali, anelli e bottoni d'oro risalenti al tardo aC IV e inizi del III secolo. I tesori doveva appartenere alla tribù dei Geti che era in stretto contatto con gli antichi greci.
"Si tratta di reperti incredibili " dice il capo del team Gergova Diana.
Gergova e il suo team si aspettano di trovare molto di più nel complesso delle tomba vicino al villaggio di Sveshtari, a circa 400 km da Sofia. Le ricchezze scoperto mostrano che il sito potrebbe essere un importante luogo di sepoltura rituale, forse legato alla sepoltura di Cothelas , ha detto Gergova, un noto ricercatore della cultura tracia con la sede a Sofia Istituto Nazionale di Archeologia. Credono anche che la tomba del sovrano Kotela Gat, potrebbe anche essere scoperto nelle vicinanze in futuro.Gergova dice che un ritrovamneto cosi inportante trovare non è mai stato fatto prima in Bulgaria. Le autorità locali hanno predisposto che i tesori vengono portati presso il Museo Archeologico Nazionale di Sofia.
Una delle tombe nel complesso, noto come la Tomba di Sveshtari, è incluso nella World Heritage List dell'UNESCO.
mercoledì 7 novembre 2012
sabato 3 novembre 2012
I tesori scomparsi di russia 2
Il tesoro di Sigismondo III
Il Periodo dei Torbidi è particolarmente ricco di storie di tesori sepolti sottoterra, difatti, gran parte dei tesori ritrovati in Russia risale proprio ai secoli XVI-XVII.
Nel 1611 a Mosca scoppiò una rivolta contro gli invasori polacchi, che fu brutalmente repressa, e portò solamente a un ulteriore saccheggio della capitale. Non è chiaro se i polacchi volessero inviare le ricchezze sottratte a Sigismondo III o se qualcuno dei suoi subordinati avesse intenzione di usarli per governare sulla Russia. Sta di fatto che i tesori rubati sparirono ancor prima di arrivare a Smolensk. A quanto pare, esisterebbero anche delle indicazioni esatte per raggiungere il luogo di sepoltura del tesoro: i cimeli sarebbero stati sepolti a 650 metri dal sagrato di San Nicola, situato sulle rive del fiume Chvorostjanka. L'unico problema è che al giorno d’oggi nessuno sa che cosa fosse esattamente questo sagrato né tantomeno dove si trovasse con esattezza. I ricercatori concordano sul fatto che sia necessario guardare nell’area dell’attuale Mozhajsk.
Che cosa cercare: monili, gioielli, oro e argento
Dove cercare: nella regione di Mosca, a Mozhajsk
Il tesoro di Napoleone
Quando, nell’ottobre del 1812, il comandante in capo francese decise di abbandonare la capitale conquistata, le sue truppe si diressero verso la vecchia strada di Kaluga, ma i reggimenti russi si frapposero, costringendo gli ospiti indesiderati a ritirarsi lungo la vecchia strada di Smolensk. È risaputo che Napoleone fosse accompagnato da due convogli: il cosiddetto convoglio d’oro, contenente gli oggetti preziosi del Cremlino, e il convoglio di ferro, contenente una collezione di armi antiche. Lungo il tragitto, l'esercito di Napoleone in ritirata fu costretto a lasciarsi alle spalle i tesori conquistati.
I cacciatori di tesori russi sostengono che l’inestimabile fortuna sia stata fatta sprofondare in uno dei laghi nella parte occidentale della regione di Smolensk. Nel corso degli anni, si sono susseguite varie missioni esplorative. Nei primi Anni ‘60, ad esempio, furono inviati diversi gruppi della Komsomol (l’Unione Comunista della Gioventù) per esplorare la regione dei laghi, ma senza produrre alcun risultato. Al giorno d’oggi, la maggior parte delle spedizioni si concentra sul lago Semlevskoe, giacché alcuni anni fa, un gruppo di geofisici osservò nelle sue acque un sospetto innalzamento dei livelli di argento e oro.
Che cosa cercare: armi antiche, la croce dorata del campanile di Ivan il Terribile, lampadari d’argento, candelieri, diamanti, lingotti d'oro e monete
Dove cercare: nella regione di Smolensk, nel villaggio di Semlevo e nel lago Semlevskoe
La biblioteca di Ivan il Terribile
La collezione leggendaria di libri e documenti di proprietà dello zar russo Ivan IV il Terribile infiamma ancora oggi le menti di decine di migliaia di cacciatori di tesori di tutto il mondo. Gli storici stimano che la biblioteca dello zar fosse immensa: 800 volumi di libri rari e preziosi, tra cui la “Storia di Roma” di Tito Livio, l’“Eneide” di Virgilio o la “Commedia” di Aristofane. Secondo gli Archivi Vaticani, già nel 1601, l’ambasciatore polacco Lew Sapieha partì per la Russia alla sua ricerca, ma la caccia alla libreria continua tutt’oggi.
Secondo la leggenda, i libri della biblioteca appartenevano originariamente agli imperatori bizantini che li avevano raccolti nel corso di diversi secoli. Dopo la caduta di Costantinopoli, la biblioteca fu trasportata a Roma e dopodiché approdò a Mosca come dote della principessa bizantina Sophia Paleologa, promessa sposa di Ivan III, predecessore di Ivan il Terribile. Esistono più di sessanta versioni circa la posizione della libreria, anche se fra queste tre risultano essere le più probabili: i tunnel sotterranei della città di Vologda, la residenza settentrionale di Ivan il Terribile, il centro di Aleksandrov, così come Mosca e i suoi dintorni (il Cremlino o il sobborgo di Kolomenskoe).
Che cosa cercare: 800 volumi di libri rari dell’epoca bizantina
Dove cercare: Mosca, Vologda e Aleksandrov
L’oro di Stenka Razin
Il tesoro del capo della più grande rivolta cosacca della Russia pre-Pietro, Stepan Razin, è nascosto nelle colline vicino al villaggio di Peskovatka nell’attuale distretto di Gorodishche. Si narra che poco prima di morire, il militare cosacco avesse condotto, approfittando dell’“acqua alta”, una piccola imbarcazione, carica di oro e argento, nelle vicinanze del villaggio.
Non appena le acque si ritirarono, Razin ricoprì la piccola nave con la terra. Per segnalare il posto in cui l’aveva seppellita, Razin piantò con le proprie mani, sulla collinetta da lui creata, un salice. Di lì a poco, il cosacco fu catturato dalle guardie reali e interrogato. Razin, nonostante le torture, non rivelò mai la posizione esatta del tesoro. Da allora, sia gli abitanti del luogo che i visitatori hanno scandagliato in lungo e in largo le colline che circondano il villaggio di Peskovatka, hanno abbattuto diversi salici, ma per ora non sono ancora riusciti a trovare l’albero piantato da Razin.
Che cosa cercare: un mucchio di monete d'oro e d'argento del XVII secolo
Dove cercare: nel villaggio di Peskovatka, nel distretto di Gorodishche, nella regione di Volgograd
I cimeli della famiglia Romanov
L'ultimo zar di Russia, Nikolaj Romanov, nonostante avesse abdicato al trono, era considerato l'uomo più ricco dei suoi tempi: gli fu permesso di portare con sé in esilio a Tobolsk i cimeli della famiglia. Durante la prigionia in Siberia, il regnante in rovina, forse presagendo la sua tragica fine, decise di dividere i suoi tesori in tre parti e spartirli tra le persone a lui rimaste fedeli. I cimeli furono prelevati dalla casa del governatore di Tobolsk, dove era detenuta la famiglia reale, e nascosti in un posto sicuro.
Successivamente, gli agenti della Ceka riuscirono a scoprire dove era nascosta una parte delle ricchezze dei Romanov e a confiscare, in tempi diversi, due dei tre pacchetti. Il loro contenuto: 197 cimeli per un totale di tre milioni di rubli, che furono in seguito spesi nell’acquisto di viveri per la Russia.
Rimane il mistero su che fine abbia fatto il terzo pacchetto, che non è stato ancora ritrovato. Secondo alcune fonti, il capo della guardia reale Kobylinskij avrebbe consegnato il pacchetto, che conteneva una scatola con i gioielli dell’imperatrice e le spade e i pugnali della famiglia dell'imperatore, a Konstantin Pechakos, il quale a sua volta l’avrebbe portato a Omsk, la sua città natale.
Questo episodio non sfuggì agli agenti della Ceka. Quando Konstantin Pechakos si rifiutò di rivelare alle autorità sovietiche il luogo in cui erano nascosti i gioielli della famiglia reale, lui e la moglie vennero interrogati e sottoposti a torture, ma il segreto non venne mai rivelato. Pechakos non negò di aver nascosto la scatola, ma siccome aveva dato la sua parola al colonnello, e quindi, al suo sovrano, non poteva venire meno al giuramento.
La casa dei Pechakos è stata perlustrata varie volte, dalle fondamenta alla soffitta, ma non è mai stato rinvenuto nessun pacchetto.
Che cosa cercare: una scatola con i gioielli dell’imperatrice Aleksandra Romanova e le spade e i pugnali di famiglia dell’imperatore Nikolaj Romanov
Dove cercare: nella casa di Konstantin Pechakos, nella città di Omsk, in Siberia
La corona di Emeljan Pugachev
La corona di Emeljan Pugachev, il millantatore che si spacciava per il defunto zar Pietro III, nel Periodo dei Torbidi, non fa dormire sonni tranquilli ai moderni cacciatori di tesori. Secondo le leggende locali, la corona di Pugachev, un cimelio di rara bellezza, tempestato di diamanti, sarebbe stato sepolto dal capo dei contadini ribelli in una delle colline che circondano il villaggio di Pugachevskaja, nel distretto di Kotelnikovo, nella regione di Volgograd. È proprio con questa corona che Pugachev si spacciava per lo zar Pietro III, mentre si preparava alla marcia su Mosca.
La rivolta di Pugachev interessò una vasta area, e fu accompagnata da vari saccheggi che colpirono i proprietari terrieri. Lungo il tragitto, Pugachev si lasciò indietro diversi tesori. Si narra inoltre che il suo esercito si dividesse spesso e che pertanto il ribelle cosacco dovesse, man mano che si spostava, ingaggiare continuamente nuovi soldati; pertanto, una parte dei tesori sarebbe stata utilizzata proprio per rinfoltire le fila del suo esercito.
Che cosa cercare: una corona d'oro tempestata di diamanti
Dove cercare: nel distretto di Kotelnikovo, nella regione di Volgograd
I tesori scomparsi della Russia
28 settembre 2012
Darya González, Russia Oggi
In due puntate "Russia Oggi" pubblica la storia dei dodici cimeli più ricercati nella Federazione: dalle ricchezze della famiglia Romanov al bottino di Napoleone fino all’oro dell’ammiraglio Kolchak
Tesori di Russia/1
Sono dodici i tesori russi nella lista dei cacciatori d'oro di tutto il mondo
In Russia, la notizia del ritrovamento di un nuovo tesoro viene annunciata in media ogni sei mesi. Il vasto territorio della Federazione e la sua storia turbolenta, ricca di guerre e cambi di potere, ne sono la principale motivazione: la gente era solita nascondere i soldi sotto terra, tanto più che il sistema bancario in Russia è iniziato a svilupparsi molto più tardi che in Europa.
In realtà, in Russia, questi tesori vengono rinvenuti con molta più frequenza di quanto si sappia, solo che i rapporti che intercorrono tra lo Stato e i cacciatori di tesori russi hanno indotto questi ultimi a non rivelare molto spesso le loro scoperte: secondo la legge, infatti, il tesoro andrebbe diviso in parti uguali tra il proprietario del terreno (in cui è stato ritrovato il cimelio) e colui che lo ha trovato.
Qualora il tesoro contenga artefatti che sono considerati beni della cultura o della storia russa, la metà del loro valore va allo Stato, e del restante 50 per cento il cacciatore di tesori può aspirare, ancora una volta, solo alla metà. Inoltre, la procedura utilizzata per valutarne il valore non è delle più attendibili e alla fine il cercatore si trova sempre solo una piccola percentuale del valore effettivo del tesoro.
Eppure, alcuni nascondono, e altri cercano, e non si parla solo di soldi. Il romanticismo storico affascina i cacciatori di tesori; essi sognano, un giorno, di poter trovare uno di quei famosi tesori nascosti e andati perduti che tutti cercano ma nessuno trova.
La valigia d’oro
La valigia, che i cacciatori di tesori sono soliti chiamare “d’oro”, era in realtà nera, e sui documenti ufficiali risulta registrata con il nome di “carico speciale numero 15”. Settanta monete d’argento del Ponto e del Bosforo, altre genovesi, bizantine, e turche, medaglie, targhette d'oro, gioielli antichi - questi e molti altri tesori risalenti ai secoli III-V a.C. furono ritrovati in una sepoltura gotica e consegnati al Museo Storico e Archeologico di Kerč, nel 1926.
Andarono tutti persi, 15 anni più tardi, durante l'incursione tedesca in Crimea. Solo nel 1982, gli storici e i ricercatori scoprirono che la valigia era stata portata nel villaggio di Spokojnaja ed era finita nelle mani dei partigiani. Tutto ciò avvenne proprio mentre la zona era completamente circondata dai nazisti. Si pensa che i tedeschi fossero a conoscenza del carico di valore, ma anche così non riuscirono a impossessarsene.
Attualmente, di tanto in tanto, i cacciatori fanno visita alla regione. Cercano sulle montagne e in prossimità del villaggio, dove un tempo stanziava l’esercito dei partigiani, ma per ora le loro ricerche non hanno dato risultati.
Che cosa cercare: 719 cimeli antichi in oro e argento del peso totale di circa 80 kg
Dove cercare: nel villaggio di Spokojnaja, distretto di Otradnaja, regione di Krasnodar
Il tesoro della banca di Smolensk
Nelle prime settimane della guerra, i tesori custoditi nella banca di Smolensk, che resisteva fieramente alle truppe di Hitler, furono spostati quasi all'ultimo momento. Secondo le fonti, agli inizi dell’agosto del 1941 un convoglio di otto camion fu inviato a Vjazma (a circa 170 km a est in direzione di Mosca), ma nel guado di Solovevo vi fu un pesante bombardamento. Solo cinque veicoli riuscirono ad arrivare nella vicina Otnosovo, per poi sparire nel nulla (Vjazma si trovava solo a 20 km più a Est, ma era praticamente già caduta nelle mani dei tedeschi).
Sebbene non si sappia con esattezza che cosa contenessero i camion, è probabile che si trattasse proprio delle fortune custodite nella banca di Smolensk. Forse le persone al comando del convoglio, di fronte all’impossibilità di portare i tesori della banca intatti a destinazione, decisero di bruciare le banconote e di seppellire l’oro e l’argento da qualche parte. A prova di ciò vi è il fatto che, dopo la guerra, in un villaggio vicino a Otnosovo, furono ritrovate diverse monete d’argento del 1924 - monete che erano uscite dalla circolazione prima della guerra. Ciononostante, rimane ancora sconosciuto il luogo in cui si trovi l’intero tesoro.
Che cosa cercare: monete d'argento del XX secolo e lingotti d'oro
Dove cercare: nella regione di Smolensk, nel villaggio di Otnosovo
L’oro dell’ammiraglio Kolchak
L’oro dell’ammiraglio Kolchak è uno dei cimeli della storia russa più ambiti dai ricercatori di tesori. Per questo motivo, non vi è da stupirsi se esistono diverse versioni e testimonianze circa il luogo in cui sia stato nascosto. Con certezza si sa solo che l'ammiraglio Aleksandr Vasilevich Kolchak fu proclamato Capo Supremo dello Stato russo nel 1918 a Omsk, e che, per rafforzare la sua autorità dinanzi ai bolscevichi, l’Armata Bianca fu incaricata di trasportare nella città siberiana gran parte delle riserve d'oro russe da Kazan (dove erano state evacuate all'inizio della Prima Guerra Mondiale). Il valore complessivo delle riserve, dopo i controlli eseguiti dalla filiale della Banca di Stato a Omsk, era pari a 650 milioni di rubli. Nel 1921, dopo la sconfitta di Kolchak, l’oro fu restituito allo Stato e si scoprì che il numero di lingotti era diminuito: il loro valore complessivo era di soli 400 milioni di rubli.
Si ignorano le sorti dei restanti 250 milioni di rubli d'oro imperiali. Secondo la testimonianza del soldato estone, Karl Purrok, che servì nel reggimento siberiano dell’armata di Kolčak, l’oro fu scaricato nella stazione di Tajga, non lontano da Kemerovo, e sepolto. Agli inizi del 1941, l'Nkvd convocò Purrok dall'Estonia affinché aiutasse i ricercatori nelle spedizioni siberiane. Nonostante i diversi e intensivi scavi, i ricercatori non riuscirono a rinvenire nulla.
Che cosa cercare: lingotti d’oro
Dove cercare: Omsk, regione di Omsk, regione di Kemerovo, villaggio di Tajga
Il tesoro di Lenka Panteleev
Il ladro di San Pietroburgo, Lenka Panteleev, è diventato famoso per aver organizzato, nel novembre del 1922, l’unica evasione riuscita nella storia della prigione di Kresty. Una volta evaso, Lenka decise di rimettersi subito all’opera per poi fuggire all’estero. Nel giro di due mesi, commise circa 35 incursioni armate, macchiandosi anche di diversi omicidi e impossessandosi degli oggetti preziosi delle sue vittime: denaro, collane, bracciali, orecchini, anelli e altri oggetti di valore di piccole dimensioni. Tuttavia, Lenka non riuscì a lasciare il Paese. Nella notte del 12 febbraio del 1923, fu rintracciato dalla polizia e ucciso durante l'arresto. Sfortunatamente, la ricchezza accumulata da Panteleev non è stata mai ritrovata. I cercatori di tesori di San Pietroburgo continuano a cercarla tuttora nei numerosi passaggi sotterranei della città. Di tanto in tanto si imbattono nella refurtiva di qualche ladro, con tanto di armi, chiavi e altri attrezzi del mestiere, ma il “Gran Premio” non è ancora stato ritrovato.
Che cosa cercare: monete d'oro, gioielli
Dove cercare: a San Pietroburgo; negli scantinanti del monastero di Aleksandr Nevskij, nelle catacombe Ligovskie e in altri sotterranei nel centro della città
ricchezze della famiglia Romanov al bottino di Napoleone fino all’oro dell’ammiraglio Kolchak
L’oro della motonave “Varjagin”
Il piroscafo “Varjagin”, sotto il comando del capitano Ovchinnikov e di proprietà del mercante Alexei Semenovich, affondò nel golfo dell’Ussuri il 7 ottobre del 1906. L’imbarcazione si inabissò quasi immediatamente; riuscirono a salvarsi solo quindici persone, tra cui il capitano.
In seguito all’incidente, un legale del Varjagin chiese al governatore generale locale, “alla luce delle circostanze eccezionali”, di risarcire quanto veniva trasportato sulla nave con 60 mila rubli in oro e un certo “carico particolarmente prezioso”. Il governatore si rifiutò, ma nel 1913 il capitano stesso, Ovchinnikov, decise di organizzare una spedizione per il recupero dell’imbarcazione. La nave fu localizzata, ma ci si rese subito conto che per portare a termine le operazioni erano necessarie maggiori risorse e denaro. La seconda spedizione fu rimandata a causa del mare in tempesta, poi ebbe inizio la Prima Guerra Mondiale e in seguito la Rivoluzione. Al che, dopo la prima spedizione fallimentare del capitano Ovchinnikov, non vennero intraprese altre operazioni di recupero del relitto.
Che cosa cercare: monete d’oro
Dove cercare: Vladivostok, golfo dell’Ussuri, tra lo sbocco delle Tre Pietre (Trech Kamnej), il monte Vargli e la baia di Sukhodol
La fortuna del conte Rostopcin
La tenuta di Voronovo a 37 chilometri da Mosca, durante la guerra del 1812, apparteneva al conte Rostopcin, governatore generale di Mosca. Il conte fu in grado di trasformare il podere in qualcosa che i suoi contemporanei chiamavano la “piccola Versailles”. Rostopcin fece arrivare dalle maggiori capitali europee statue di marmo, vasi antichi e opere d'arte. Con la caduta di Mosca nelle mani delle truppe napoleoniche, Rostopcin decise, nel corso della ritirata, di incendiare il palazzo con tutte le sue inestimabili ricchezze all’interno.
Tuttavia, i contemporanei evidenziano lo strano comportamento tenuto dal generale negli ultimi giorni della resistenza: Rostopcin era famoso per la sua ospitalità, eppure in quei giorni non invitò nella tenuta nessun membro del quartier generale, che si trovava, tra le altre cose, proprio in prossimità della villa. È sospettoso anche il fatto che il conte non abbia nemmeno cercato di salvare nessun oggetto prezioso dalle fiamme con l’aiuto della servitù e dei contadini; anzi fu lui in persona ad appiccare il fuoco e durante l’incendio scomparvero anche quei cimeli che non potevano in alcun modo bruciare, come ad esempio le statue di marmo.
Alla fine, la verità sull’accaduto emerse nel 1983, quando i restauratori trovarono nel podere un lungo passaggio sotterraneo, alto poco più di due metri. I restauratori non furono in grado di percorrerlo in profondità visto il pessimo stato delle arcate e decisero pertanto di richiuderlo “al fine di evitare incidenti”. Nessuno mette in dubbio l’esistenza dei cunicoli di Voronovo, ma fino ad ora non sono state condotte alte ricerche accurate.
Che cosa cercare: vasi di porcellana, oggetti in argento e bronzo, dipinti, arazzi
Dove cercare: nei pressi della casa di cura “Voronovo”, al 61esimo km sull’autostrada che porta a Kaluga, a 37 km dall’Anello Viario
giovedì 1 novembre 2012
Antiche monete trovate in Inghilterra
Armato di un metal detector per dilettanti, per la prima volta in Gran Bretagna,un cacciatore di tesori ha scoperto un tesoro di epoca romana monete d'oro che gli esperti ritengono rappresenta una delle più grandi scoperte nella storia d'Inghilterra.
Il lotto di monete - solidi romani risalente al 4 ° secolo - è stimato per un valore di £ 100.000, o circa $ 160.000 dollari USA.
Secondo il quotidiano Helmel Gazette, l'uomo - il cui nome non è stato reso pubblico - come riferito ha comprato un metal detector per principianti da un negozio nel Berkhamsted, Hertfordshire. Poche settimane dopo, l'uomo tornò al negozio, ha mostrato i negozianti 40 monete d'oro, e ha chiesto loro: "Che cosa devo fare con questi?"
I proprietari del negozio, David Sewell e Mark Becher, sono rimasti senza parole. Hanno detto al novizio cacciatore di tesori a notificare alle autorità della sua scoperta, aggiunge il giornale. Quando ha ottenuto le necessarie autorizzazioni, Sewell, Becher e altri sono tornati con l'uomo dove le monete sono state trovate.
"Siamo andati con loro e ha preso con noi un paio di macchine un po 'più potenti e abbiamo tirato 119 monete in più dalla terra", Sewell ha detto al quotidiano Daily Mail. "Si tratta di oro 22 carati, non hanno avuto alcun danno e sono venuti fuori dal terreno di ricerca come il giorno sono state fatte".
Ha poi aggiunto: "Ho trovato i pezzi ma niente come questo. Ho immensa soddisfazione che il ragazzo è venuto da noi e ha comprato la macchina da noi, ma sarei un bugiardo se dicessi che non vorrei che fossi stato io. "
La moneta solidus risale agli ultimi anni del IV secolo. Di norma, sono stati sepolti in sacrificio agli dei, quando il proprietario era in corso un viaggio o in tempo di guerra, ha detto David Thorold, curatore presso il Museo di Verulamium St. Albans ', secondo l'Associated Press.
Il governo locale ha detto che le monete sono state trovate su un terreno privato. Gli esperti del British Museum esaminerà il raggio per determinare il suo valore finale. A seconda della loro parere, il cacciatore di tesori dilettante potrebbe ottenere almeno una parte dei proventi, rapporti detto.
RELITTI E TESORI DI FOLCO QUILICI
Edizioni Mondadori, Aug 28, 2012
"Nell'arco di oltre cinquant'anni sono stato testimone del passaggio dalla ricerca dilettantesca di reperti conservati dal mare allo sviluppo di una ricerca sistematica, sempre più perfezionata, sia come tecnica sia come impostazione scientifica." Folco Quilici ha iniziato a immergersi quando era ragazzo, con l'ausilio di un residuato di guerra, un autorespiratore a ossigeno che gli ha permesso di perlustrare e fotografare i fondali in anni in cui erano davvero in pochi a interessarsi al mondo sommerso. Da allora, l'archeologia subacquea, oggi vera e propria disciplina scientifica, ha permesso non solo di aggiungere importanti pagine alla Storia, dai tempi antichi ai giorni nostri, ma anche di portare alla luce vicende degne dei migliori romanzi d'avventura. Se non ci stupisce, infatti, sapere che in fondo al mare, lungo le tratte tra il Centroamerica e la Spagna, giace un tesoro dal valore inestimabile, ricchezze di Aztechi, Maya e Incas razziate dai galeoni spagnoli e portoghesi in epoca moderna, o carichi di navi pirata vittime di tempeste, più curiosa è la vicenda del treno scomparso tra i ghiacci del lago Bajkal all'inizio del secolo scorso, sulla transiberiana: la carrozza blindata conteneva migliaia di rubli d'oro spediti dallo zar per convincere i generali coreani a schierarsi contro i giapponesi. A questa immensa ricchezza si contrappone, però, un'altissima presenza di inquinanti sparsi in tutto il mondo. Solo nei fondali dell'Atlantico colarono a picco decine di navi cariche di rifornimenti, sostanze deperibili e in parte tossiche, colpite dagli U-Boot tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Per non parlare della nave americana pronta a scatenare una guerra chimica in caso di un colpo di coda da parte dell'esercito tedesco nel 1943, affondata al largo della costa pugliese. Ma anche la semplice ruggine e le vernici mettono a serio rischio la salute della fauna e, non ultimo, la nostra, inserendosi nella catena alimentare attraverso la pesca scellerata in zone ritenute altamente inquinate. Folco Quilici, esploratore infaticabile e divulgatore d'eccezione, ci porta alla scoperta, anche attraverso le splendide immagini che accompagnano queste pagine, dei tanti relitti disseminati nei fondali di tutto il mondo, parlandoci del mare e della sua storia, con una preoccupazione crescente per il suo stato di salute che chi ama il mondo sommerso non potrà che condividere.
lunedì 30 luglio 2012
USA: la soffitta dei tesori
Ohio, una famiglia recupera nella soffitta una scatola di figurine di baseball del valore complessivo di 3 milioni
Una famiglia dell'Ohio ha trovato un tesoro in soffitta: una scatola piena di figurine di giocatori di baseball, del valore di tre milioni di dollari. Per un secolo era rimasta sepolta sotto masserizie e cianfrusaglie, ed è sbucata fuori durante i lavori di pulizia generale dell'abitazione.
E in un primo momento, i fortunati e ignari proprietari del tesoro non si sono neanche resi conto del valore che le figurine, circa 700, hanno sul mercato. "Avevamo così tante cose da pulire - hanno detto - che abbiamo messo da parte la scatola. Solo dopo abbiamo notato che si trattava di figurine che avevano qualcosa di diverso dal solito".
Ovvero che hanno una forma più piccola e risalgono agli inizi del '900 e vi sono raffigurati giocatori come Ty Cobb, Cy Young, Honus Wagner, tutti entrati nella Hall of Fame del baseball. La famiglia è ora in trattativa con una casa d'aste che si è occupata di autenticare le figurine per venderne le prime 37 alla National Sports Collectors Convention di Baltimora in Maryland il prossimo agosto. La stima iniziale è di 500 mila dollari. Il resto delle figurine sarà venduto in aste successive
venerdì 16 marzo 2012
Da un quadro comprato 3 $ ne ricava 190.000 $
Un uomo pagato $ 3 per un dipinto a olio e ha finito per fare un bel profitto. Preferendo rimanere anonimo, ma disposti a condividere la sua fortuna, un uomo del Sud Carolina, racconta la sua storia ai media locali.
Secondo WYFF Channel 4, il 81-year-old Anderson uomo County, che si identifica solo se stesso come "Leroy", ha acquistato un quadro per $ 3, pensando di poter vendere per qualche centinaio di dollari su Internet. "
Al momento di ottenere una valutazione, Leroy ha scoperto che il dipinto è stato realizzato nel 1650 da una scuola fiamminga ad Amsterdam. Il secolare dipinto è stato venduto lo scorso fine settimana in una casa d'aste Massachusetts,venduto per $ 190.000.
Non male per un investimento di $ 3.
Secondo WYFF Channel 4, il 81-year-old Anderson uomo County, che si identifica solo se stesso come "Leroy", ha acquistato un quadro per $ 3, pensando di poter vendere per qualche centinaio di dollari su Internet. "
Al momento di ottenere una valutazione, Leroy ha scoperto che il dipinto è stato realizzato nel 1650 da una scuola fiamminga ad Amsterdam. Il secolare dipinto è stato venduto lo scorso fine settimana in una casa d'aste Massachusetts,venduto per $ 190.000.
Non male per un investimento di $ 3.
mercoledì 22 febbraio 2012
Spagna: torna 'tesoro Mercedes', Madrid invia aerei in Usa
(ANSA) - MADRID, 21 FEB - Il governo di Madrid ha inviato oggi due aerei militari Hercules negli Usa per riportare in Spagna le 595mila monete d'oro e d'argento ritrovate in fondo al mare al largo di Cadice dalla compagnia 'cerca-tesori' americana Odissey e trasferite ad Atlanta, dopo che la giustizia americana ne ha ordinato la settimana scorsa la restituzione alle autorita' iberiche.
Il 'tesoro', trovato nel 2007 nelle stive della Nuestra Senora de la Mercedes, una nave spagnola affondata due secoli fa, ha un valore valutato sui 380 milioni di euro circa. Il governo di Madrid ha vinto una lunga battaglia legale contro Odissey davanti al tribunale di Tampa, in Florida, che ha riconosciuto il diritto di proprieta' sulla nave e sul suo contenuto della Spagna. Il tesoro dovrebbe arrivare a Madrid venerdi. Con i due aerei militari la Spagna ha inviato negli Usa una delegazione di esperti e diversi agenti della Guardia Civil incaricati di garantire la sicurezza delle monete fino all' arrivo a Madrid.
Il 'tesoro', trovato nel 2007 nelle stive della Nuestra Senora de la Mercedes, una nave spagnola affondata due secoli fa, ha un valore valutato sui 380 milioni di euro circa. Il governo di Madrid ha vinto una lunga battaglia legale contro Odissey davanti al tribunale di Tampa, in Florida, che ha riconosciuto il diritto di proprieta' sulla nave e sul suo contenuto della Spagna. Il tesoro dovrebbe arrivare a Madrid venerdi. Con i due aerei militari la Spagna ha inviato negli Usa una delegazione di esperti e diversi agenti della Guardia Civil incaricati di garantire la sicurezza delle monete fino all' arrivo a Madrid.
sabato 18 febbraio 2012
I cacciatori di tesori che trovano un Ufo
Cnn e HuffPo ci danno oggi la notizia del secolo. La storia di alcuni uomini alla ricerca di un tesoro, che lo hanno decisamente trovato, anche se non del genere a cui sono abituati. Questi cacciatori di tesori, infatti, si sono imbattuti in un enorme disco a 300 metri di profondità, nel cuore del Mar Baltico. Secondo i cacciatori di relitti, ce ne sarebbe inoltre un altro a breve distanza dal primo. Insomma, un tesoro l’hanno trovato ma non è tanto un ufo, quanto la pioggia di soldi che di solito scroscia quando si nomina questa parolina magica.
In mare i tesori dell'ammiraglio Nelson
ROMA - I tesori dell'ammiraglio Nelson sono stati ritrovati in fondo al mare al largo delle coste del Libano. A rinvenirli è stata un'equipe britannica guidata da Mark Ellyatt che li ha scovati all'interno della HMS Victoria, nave britannica naufragata nel 1893. Tra i beni reperiti anche una delle spade appartenute all'ammiraglio più celebre della storia della Gran Bretagna.
Il tesoro dell'eroe di Trafalgar sarebbe colato a picco insieme a 358 marinai a causa di un errore del vice ammiraglio George Tryon nel corso di una manovra per l'ancoraggio, durante la quale finì contro un'altra nave militare britannica. Proprio perchè Tryon era un grande ammiratore di Nelson possedeva e portava con sè sulla nave la collezione di cimeli nelsoniani.
Intanto, il Ministero della Difesa inglese, che ha la proprietà legale del relitto, ha contattato la squadra di esploratori e ha ordinato di lasciare a bordo tutti gli oggetti ritrovati e soprattutto di non toccare i beni appartenuti all'ammiraglio. Interesse verso il tesoro custodito nel relitto è stato espresso anche dalla Nelson Society.
Il tesoro dell'eroe di Trafalgar sarebbe colato a picco insieme a 358 marinai a causa di un errore del vice ammiraglio George Tryon nel corso di una manovra per l'ancoraggio, durante la quale finì contro un'altra nave militare britannica. Proprio perchè Tryon era un grande ammiratore di Nelson possedeva e portava con sè sulla nave la collezione di cimeli nelsoniani.
Intanto, il Ministero della Difesa inglese, che ha la proprietà legale del relitto, ha contattato la squadra di esploratori e ha ordinato di lasciare a bordo tutti gli oggetti ritrovati e soprattutto di non toccare i beni appartenuti all'ammiraglio. Interesse verso il tesoro custodito nel relitto è stato espresso anche dalla Nelson Society.
I tesori sommersi del concordia
GROSSETO / Quanto ci vorrà ancora perchè scatti la “caccia al tesoro” a bordo del Concordia? La nave naufragata a pochi metri dalla costa dell’Isolo del Giglio il 13 gennaio scorso è al momento sotto costante controllo, ma nei prossimi mesi si potrebbe scatenare una vera e propria corsa al recupero dei beni rimasti a bordo della nave, e con lei affondati.
I passeggeri, nella loro fuga, hanno chiaramente lasciato numerosi oggetti a bordo, gioielli, vestiti, denaro, che risultano ancora di loro proprietà, ma che saranno molto difficili da recuperare e restituire.
Al momento non è possibile, per i non addetti ai lavori, avvicinarsi a meno di un miglio nautico dal relitto.
Fino a quando ci saranno corpi nella nave, e carburante a bordo, forse nessuno si avvicinerà, ma successivamente si teme una corsa al recupero di beni e preziosi.
Anche la mafia ha squadre sottomarine specializzate nella ricerca dei relitti.
I passeggeri, nella loro fuga, hanno chiaramente lasciato numerosi oggetti a bordo, gioielli, vestiti, denaro, che risultano ancora di loro proprietà, ma che saranno molto difficili da recuperare e restituire.
Al momento non è possibile, per i non addetti ai lavori, avvicinarsi a meno di un miglio nautico dal relitto.
Fino a quando ci saranno corpi nella nave, e carburante a bordo, forse nessuno si avvicinerà, ma successivamente si teme una corsa al recupero di beni e preziosi.
Anche la mafia ha squadre sottomarine specializzate nella ricerca dei relitti.
giovedì 16 febbraio 2012
Sovereign Hill, una Città dell’Oro del 19esimo Secolo
Si può ricostruire una città dell’oro del 19esimo secolo? Ebbene sì, è possibile. In Australia, vicino a Melbourne, a Sovereign Hill, è stata ricostruita Ballarat la città della corsa all’oro, museo all’aria aperta ricreato su 25 ettari di campi.
L’ambientazione è ferma al 1851, quando John Dunlop e James Regan portarono alla luce pochi grammi d’oro a Poverty Point in Ballarat. Da allora, misero in moto uno dei più grandi movimenti della caccia all’oro in Australia. In molti vennero da fuori: c’è chi lasciò la propria nave per imbarcarsi in questa avventura, padri che lasciarono la propria famiglia e che iniziarono a scavare alla ricerca dell’oro, ma anche intere famiglie che si misero in viaggio per raggiungere i campi dell’oro… persone provenienti da più di 20 paesi in tutto il mondo si precipitarono verso queste miniere. Oggi, chiunque può risalire alle origini della corsa all’oro per visitare il museo e le sue miniere.
Ballarat in lingua aborigena significa “luogo di riposo o di campeggio“. Oggi i suoi ampi viali fiancheggiati da olmi e dalle grandi costruzioni in mattoni e pietra blu, ricordano ai visitatori della sua storia gloriosa. Ballarat era una fiorente cittadina del 19esimo secolo. All’epoca, si raggiunsero i 1.000 cercatori d’oro in due anni e nel 1853 la storia racconta che si arrivarono a pesare più di 9.926 chilogrammi d’oro inviati a Melbourne.
La strada principale era il centro propulsore ed inebriante della febbre dell’oro e della città. I negozi vendevano lecca lecca, liquirizia, dolcetti, senape e marmellate. C’erano briglie, speroni, selle, colture agricole, cappelli in pelle e portafogli. C’era un fabbro che faceva articoli in ferro, ma anche un farmacista che vendeva prodotti esotici e molto altro ancora, come saponi artigianali, polveri misteriose e infusi di erbe.
È stato ricreato tutto alla perfezione. Ad oggi però c’è anche il negozio Ballarat Times, dove è possibile farsi fare dei manifesti “Wanted” personalizzati, ma anche locandine e comunicazioni private. :)
Per i bambini piccoli invece, c’è Red Hilly Gully Creek, un’area circondata da tende per minatori, dove si può strillare: “Evviva, siamo ricchi!“. A Sovereign Hill c’è la possibilità di mettersi a cercare un po’ di oro. Il tutto è organizzato dai gestori del museo, che vogliono rendere ancora più vero il percorso legato all’oro. Altra attività interessante è il ‘Gold Pour‘, uno spettacolo molto carino dove un maestro fabbro mostra come l’oro viene trasformato in un lingotto scintillante. Con lo slancio di un mago immerge l’oro in una vasca di acqua fredda e urla: “Signore e Signori, questo è il 99,9% di oro puro.”
Passeggiando per Sovereign Hill, si impara a conoscere quella che fu la vita dei minatori di Ballarat. La loro vita si intreccia con il metallo giallo, si narrano storie di avidità, di gioco d’azzardo, di povertà e di violenza. Molti minatori diventarono ricchi, ma morirono anche presto a causa degli incidenti in miniera o di malattie polmonari.
La giornata a Sovereign Hill termina guardando Blood on the Southern Cross, uno spettacolo di luci con audio notturno che ricorda la famosa ribellione Eureka, nella quale i minatori si ribellarono contro la repressione e iniziarono a gettare le basi per la democrazia. Infine prendono la scena i soldati dal cappotto rosso che seguono un corteo cerimoniale, scortando l’oro dai caveau delle banche a Melbourne.
Non capita spesso di poter viaggiare nel tempo. Se riuscite ad andare in Australia, fate un salto a Sovereign Hill per farvi trasportare in un’altra epoca, in quella del 1851 a Ballarat.
L’ambientazione è ferma al 1851, quando John Dunlop e James Regan portarono alla luce pochi grammi d’oro a Poverty Point in Ballarat. Da allora, misero in moto uno dei più grandi movimenti della caccia all’oro in Australia. In molti vennero da fuori: c’è chi lasciò la propria nave per imbarcarsi in questa avventura, padri che lasciarono la propria famiglia e che iniziarono a scavare alla ricerca dell’oro, ma anche intere famiglie che si misero in viaggio per raggiungere i campi dell’oro… persone provenienti da più di 20 paesi in tutto il mondo si precipitarono verso queste miniere. Oggi, chiunque può risalire alle origini della corsa all’oro per visitare il museo e le sue miniere.
Ballarat in lingua aborigena significa “luogo di riposo o di campeggio“. Oggi i suoi ampi viali fiancheggiati da olmi e dalle grandi costruzioni in mattoni e pietra blu, ricordano ai visitatori della sua storia gloriosa. Ballarat era una fiorente cittadina del 19esimo secolo. All’epoca, si raggiunsero i 1.000 cercatori d’oro in due anni e nel 1853 la storia racconta che si arrivarono a pesare più di 9.926 chilogrammi d’oro inviati a Melbourne.
La strada principale era il centro propulsore ed inebriante della febbre dell’oro e della città. I negozi vendevano lecca lecca, liquirizia, dolcetti, senape e marmellate. C’erano briglie, speroni, selle, colture agricole, cappelli in pelle e portafogli. C’era un fabbro che faceva articoli in ferro, ma anche un farmacista che vendeva prodotti esotici e molto altro ancora, come saponi artigianali, polveri misteriose e infusi di erbe.
È stato ricreato tutto alla perfezione. Ad oggi però c’è anche il negozio Ballarat Times, dove è possibile farsi fare dei manifesti “Wanted” personalizzati, ma anche locandine e comunicazioni private. :)
Per i bambini piccoli invece, c’è Red Hilly Gully Creek, un’area circondata da tende per minatori, dove si può strillare: “Evviva, siamo ricchi!“. A Sovereign Hill c’è la possibilità di mettersi a cercare un po’ di oro. Il tutto è organizzato dai gestori del museo, che vogliono rendere ancora più vero il percorso legato all’oro. Altra attività interessante è il ‘Gold Pour‘, uno spettacolo molto carino dove un maestro fabbro mostra come l’oro viene trasformato in un lingotto scintillante. Con lo slancio di un mago immerge l’oro in una vasca di acqua fredda e urla: “Signore e Signori, questo è il 99,9% di oro puro.”
Passeggiando per Sovereign Hill, si impara a conoscere quella che fu la vita dei minatori di Ballarat. La loro vita si intreccia con il metallo giallo, si narrano storie di avidità, di gioco d’azzardo, di povertà e di violenza. Molti minatori diventarono ricchi, ma morirono anche presto a causa degli incidenti in miniera o di malattie polmonari.
La giornata a Sovereign Hill termina guardando Blood on the Southern Cross, uno spettacolo di luci con audio notturno che ricorda la famosa ribellione Eureka, nella quale i minatori si ribellarono contro la repressione e iniziarono a gettare le basi per la democrazia. Infine prendono la scena i soldati dal cappotto rosso che seguono un corteo cerimoniale, scortando l’oro dai caveau delle banche a Melbourne.
Non capita spesso di poter viaggiare nel tempo. Se riuscite ad andare in Australia, fate un salto a Sovereign Hill per farvi trasportare in un’altra epoca, in quella del 1851 a Ballarat.
venerdì 3 febbraio 2012
ORO DAL RELITTO PER 500MILIONI DI DOLLARI RESTITUITO ALLA SPAGNA
La Spagna ha ottenuto una vittoria importante nella sua lunga battaglia legale contro una società di recupero di relitti in altura, con sede in Florida, con i diritti al rimborso di monete in argento e oro per un valore stimato di 500 milioni di dollari.
Il tesoro è stato recuperato nel 2007 da una nave del XIX secolo affondata al largo della costa spagnola.
L'undicesima Corte d'Appello di Atlanta ha respinto il ricorso presentato dalla società americana, Odyssey Marine Exploration, e i funzionari spagnoli hanno detto che ora si aspettano che le monete - quasi 600.000 - arrivino in Spagna al più presto.
"Con la sentenza della corte d'appello, il processo comincia a restituire tutte le monete prese illegalmente" dalla nave affondata, il Ministero della Cultura spagnolo ha detto in un comunicato.
Odyssey, che può ancora appellarsi alla Corte Suprema degli Stati Uniti, ha detto in un comunicato: "Attualmente, nessun ordine finale è stato rilasciato nel caso e sarebbe prematuro esprimersi in questo momento."
La battaglia è iniziata dopo che Odyssey aveva annunciato nel 2007 di aver trovato il tesoro sommerso. Ben presto rivendicò le monete, le raccolse e le pose in cusodia negli Stati Uniti.
La Spagna subito presentò una denuncia presso un tribunale federale di Tampa, Florida, rivendicando il tesoro.
La Spagna dice il tesoro proveniva dalla nave spagnola Nuestra Senora de las Mercedes, che fu stata affondata in una battaglia navale del XIX secolo.
La compagnia della Florida Odyssey Marine Exploration dice che le monete, che pesano più di 17 tonnellate e sono valutate fino a $ 500 milioni, sono loro di diritto ai sensi del diritto internazionale.
Nel 2007, Odyssey portò per via aerea le monete da Gibilterra in Florida, dove sono custodite dalla società in un luogo "segreto, riservato".
LA Spagna dice CHE Odyssey ha saccheggiato la tomba di una nave battente bandiera spagnola, ma Odyssey dice che non c'erano segni di un naufragio presso il sito.
La Spagna dice la sua nave da guerra Nuestra Senora de las Mercedes stava trasportando le monete. La Mercedes, una fregata da 34 cannoni, lasciò il Perù nel 1804 e attraversava l'Atlantico a un giorno di navigazione dalla Spagna, quando le navi inglesi attaccarono la flotta spagnola.
Nella successiva battaglia di Capo Santa Maria, a sud del Portogallo, la Mercedes esplosa dopo essere stato colpito nella sua rivista potere, secondo l 'ordinamento del governo spagnolo alla corte della Florida.
La corte federale di Tampa nel 2009, ha deliberato in favore della rivendicazione della Spagna al tesoro, ma Odyssey ha preso il caso alla corte d'appello federale di Atlanta, che ha stabilito lo scorso settembre per sostenere la sentenza del tribunale di grado inferiore.
Alla fine di quel 53 pagine della sentenza, il giudice d'appello a tre panel ha scritto: "Per le ragioni che precedono, il tribunale distrettuale non ha commesso alcun errore quando Odyssey ha ordinato di liberare i" punti recuperati alla custodia di Spagna, secondo una copia dell'ordine visto dalla CNN.
Da allora, Odyssey ha presentato varie mozioni alla corte d'appello di rovesciare o ritardare la sentenza, ha dichiarato James Goold, un avvocato di Washington, DC, che rappresenta la Spagna nel caso.
Ma Martedì, la corte d'appello ha negato un ricorso della Odyssey. Sembra che l'unico eventuale ricorso di Odyssey adesso ammissibile sarebbe alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Tale giudice si impegna a sentire solo una piccola parte dei casi presentati.
La corte d'appello prevede di inviare il caso nei prossimi giorni torna alla corte federale di Tampa, che metterà a punto e dovrà vigilare sulle procedure per l'invio delle monete.
Il Ministro della Cultura spagnolo, Jose Ignaico Wert, ha detto alla CNN il Mercoledì a Madrid che il caso non è mai stata veramente una questione di soldi.
"Non abbiamo intenzione di utilizzare questo denaro per scopi diversi da esposizione artistica, ma questo è qualcosa che arricchisce il nostro materiale, patrimonio artistico e deve essere apprezzato in quanto tale", Wert ha detto in un'intervista.
Ha detto che le monete saranno esposti in musei spagnoli.
Il Perù ha anche seguito questo caso. L'argento e l'oro erano provenienti dall'America Latina, quando il Perù era una colonia spagnola.
"Formalmente, non hanno preteso nulla, ma siamo completamente aperti a considerare la possibilità di distribuire una parte del tesoro anche tra i musei dell'America Latina", Wert ha detto.
Il tesoro comprende un grande scrigno di monete, che include leggendari "pezzi da otto, " alcuni coniati nel 1803 a Lima, in Perù.
Il tesoro ha già attraversato l'oceano Atlantico due volte - in nave nel 1804 e poi in aereo nella direzione opposta pochi anni fa. I funzionari spagnoli sperano che possa finalmente arrivare ora per la prima volta sulla terraferma spagnola.
fonte:antikitera.com
Il tesoro è stato recuperato nel 2007 da una nave del XIX secolo affondata al largo della costa spagnola.
L'undicesima Corte d'Appello di Atlanta ha respinto il ricorso presentato dalla società americana, Odyssey Marine Exploration, e i funzionari spagnoli hanno detto che ora si aspettano che le monete - quasi 600.000 - arrivino in Spagna al più presto.
"Con la sentenza della corte d'appello, il processo comincia a restituire tutte le monete prese illegalmente" dalla nave affondata, il Ministero della Cultura spagnolo ha detto in un comunicato.
Odyssey, che può ancora appellarsi alla Corte Suprema degli Stati Uniti, ha detto in un comunicato: "Attualmente, nessun ordine finale è stato rilasciato nel caso e sarebbe prematuro esprimersi in questo momento."
La battaglia è iniziata dopo che Odyssey aveva annunciato nel 2007 di aver trovato il tesoro sommerso. Ben presto rivendicò le monete, le raccolse e le pose in cusodia negli Stati Uniti.
La Spagna subito presentò una denuncia presso un tribunale federale di Tampa, Florida, rivendicando il tesoro.
La Spagna dice il tesoro proveniva dalla nave spagnola Nuestra Senora de las Mercedes, che fu stata affondata in una battaglia navale del XIX secolo.
La compagnia della Florida Odyssey Marine Exploration dice che le monete, che pesano più di 17 tonnellate e sono valutate fino a $ 500 milioni, sono loro di diritto ai sensi del diritto internazionale.
Nel 2007, Odyssey portò per via aerea le monete da Gibilterra in Florida, dove sono custodite dalla società in un luogo "segreto, riservato".
LA Spagna dice CHE Odyssey ha saccheggiato la tomba di una nave battente bandiera spagnola, ma Odyssey dice che non c'erano segni di un naufragio presso il sito.
La Spagna dice la sua nave da guerra Nuestra Senora de las Mercedes stava trasportando le monete. La Mercedes, una fregata da 34 cannoni, lasciò il Perù nel 1804 e attraversava l'Atlantico a un giorno di navigazione dalla Spagna, quando le navi inglesi attaccarono la flotta spagnola.
Nella successiva battaglia di Capo Santa Maria, a sud del Portogallo, la Mercedes esplosa dopo essere stato colpito nella sua rivista potere, secondo l 'ordinamento del governo spagnolo alla corte della Florida.
La corte federale di Tampa nel 2009, ha deliberato in favore della rivendicazione della Spagna al tesoro, ma Odyssey ha preso il caso alla corte d'appello federale di Atlanta, che ha stabilito lo scorso settembre per sostenere la sentenza del tribunale di grado inferiore.
Alla fine di quel 53 pagine della sentenza, il giudice d'appello a tre panel ha scritto: "Per le ragioni che precedono, il tribunale distrettuale non ha commesso alcun errore quando Odyssey ha ordinato di liberare i" punti recuperati alla custodia di Spagna, secondo una copia dell'ordine visto dalla CNN.
Da allora, Odyssey ha presentato varie mozioni alla corte d'appello di rovesciare o ritardare la sentenza, ha dichiarato James Goold, un avvocato di Washington, DC, che rappresenta la Spagna nel caso.
Ma Martedì, la corte d'appello ha negato un ricorso della Odyssey. Sembra che l'unico eventuale ricorso di Odyssey adesso ammissibile sarebbe alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Tale giudice si impegna a sentire solo una piccola parte dei casi presentati.
La corte d'appello prevede di inviare il caso nei prossimi giorni torna alla corte federale di Tampa, che metterà a punto e dovrà vigilare sulle procedure per l'invio delle monete.
Il Ministro della Cultura spagnolo, Jose Ignaico Wert, ha detto alla CNN il Mercoledì a Madrid che il caso non è mai stata veramente una questione di soldi.
"Non abbiamo intenzione di utilizzare questo denaro per scopi diversi da esposizione artistica, ma questo è qualcosa che arricchisce il nostro materiale, patrimonio artistico e deve essere apprezzato in quanto tale", Wert ha detto in un'intervista.
Ha detto che le monete saranno esposti in musei spagnoli.
Il Perù ha anche seguito questo caso. L'argento e l'oro erano provenienti dall'America Latina, quando il Perù era una colonia spagnola.
"Formalmente, non hanno preteso nulla, ma siamo completamente aperti a considerare la possibilità di distribuire una parte del tesoro anche tra i musei dell'America Latina", Wert ha detto.
Il tesoro comprende un grande scrigno di monete, che include leggendari "pezzi da otto, " alcuni coniati nel 1803 a Lima, in Perù.
Il tesoro ha già attraversato l'oceano Atlantico due volte - in nave nel 1804 e poi in aereo nella direzione opposta pochi anni fa. I funzionari spagnoli sperano che possa finalmente arrivare ora per la prima volta sulla terraferma spagnola.
fonte:antikitera.com
Trovata una nave piena di platino
Il ricercatore di tesori statunitense Greg Brooks ha annunciato di aver trovato il relitto del battello Port Nicholson, una nave commerciale britannica affondata con un carico di lingotti di platino provenienti dall’Unione Sovietica e del valore di oltre tre miliardi di dollari.
Il bastimento Port Nicholson era diretto a New York con il carico di platino, ma venne affondato da un sottomarino tedesco nel 1942 lungo le coste della penisola di Cape Cod, a nord-est degli Stati Uniti.
Greg Brooks dice di aver scoperto Port Nicholson nel 2008, ma non voleva comunicare pubblicamente la scoperta prima di aver formalizzato legalmente i suoi diritti sul recupero del carico. “Ho intenzione di trovare questo carico anche se dovesse significare che sarò costretto a portare in superficie l’intera nave” ha dichiarato Greg Brooks, aggiungendo che la nave in questo momento si trova a più di 213 metri di profondità e a 50 miglia marine dalle rive di Cape Cod.
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